La ragazza, viceversa, presenta una gabbia toracica stretta e spalle piccole. Il bacino le si è allargato e si nota, a livello di glutei e cosce, un ispessimento cutaneo più o meno accentuato che, se pizzicato, assume un aspetto di stoffa trapuntata. La ragazza ha la cellulite, ma non si può considerarla una malata.
Alcune donne ne sono prive, altre ne hanno poca, e moltissime in grande quantità. La cellulite della pubertà è il carattere sessuale femminile secondario, nella fattispecie, per esempio, dei seni, che si sviluppano nel medesimo periodo. Alcune donne avranno seni piccoli, altre vedranno il loro seno svilupparsi in misura spropositata (ipertrofia mammaria), altre ancora potranno ritenere armonioso lo sviluppo dei loro seni.
Nessuna donna, appartenente a una di queste tre categorie, viene ritenuta malata, benché si ignori la ragione per la quale alcune hanno i seni grossi, altre piccoli. Lo stesso vale per la cellulite: noi non sappiamo per quale motivo, al momento della pubertà, alcune ragazze accumuleranno una significativa quantità di cellulite, altre meno, e una minoranza (5%) niente del tutto.
É evidente che l'ereditarietà ha un ruolo di primo piano, per quanto riguarda sia lo sviluppo dei seni sia la quantità di cellulite accumulata a livello di glutei e cosce. É, però, assolutamente tipico di una caratteristica morfologica il fatto di essere ereditaria. Perchè accettiamo senza difficoltà il fatto che da genitori di bassa statura nascano figli non più di 170 cm, mentre di fronte a una donna affetta da cellulite, la cui madre ha una circonferenza delle anche superiore ai 100 cm, andiamo in cerca di ogni sorta di malattia, per attribuire una causa alla sua situazione?
Se la madre è "cellulitica", dopo la pubertà, una donna di questo tipo è destinata ad avere, con tutta probabilità, gli stessi caratteri secondari di sua madre, cellulite compresa, così come potrà avere gli occhi azzurri della madre, lo stesso colore di capelli e i seni dello stesso volume. A partire da questo potenziale cellulitico normale ed ereditario, essa potrà svilupparlo o ridurlo, senza riuscire mai a eliminarlo. Dopo la pubertà, lo sviluppo della cellulite di una donna dipenderà da una cattiva alimentazione, da gravidanze caratterizzate da un'eccessiva assunzione di peso, da mancanza di esercizio fisico, da una stazione eretta prolungata, etc.
La riduzione potrà avvenire grazie a un'alimentazione equilibrata, a un'eliminazione di eccessi in ogni direzione (alcool, tabacco, stress, mancanza di sonno), a un'attività fisica ben studiata e, a questo stadio, ricorrendo a qualche trattamento snellente corpo, che può benissimo essere effettuato da un'estetista esperta, tramite un metodo che abbia dato sperimentalmente buone prove. Può essere che vada ricercata la causa degli errori commessi da alcuni professionisti e da estetiste e alcune società, che offrono sostanze anti-cellulitiche "miracolose".
L'immagine del trattamento anti-cellulite, eseguito in istituto, ne è risultata offuscata, ma l'estetista deve fare una scelta ragionevole. Può migliorare la cellulite, ma senza sperare nella sua scomparsa. Deve, inoltre, sapere che, dai 40 anni in poi, il trattamento snellente sarà meno efficace e, quindi, è bene non fare promesse deludenti.
Molto spesso alla cellulite si associano disturbi circolatori, ma è sbagliato sostenere che essi ne sono la causa. Verò è, invece, che sono la sua conseguenza logica: la ritenzione di grasso e idrica del derma, che "ingombra" la pelle di queste zone, comprimendo i vasi sanguigni e linfatici, crea una stasi, che a sua volta contribuirà alla ritenzione cellulitica. Si tratta del circolo vizioso, che sfocia nelle varicosità, nelle varici, negli edemi e nelle gambe pesanti.
Giunti a questo stadio, si potrà dire che la cellulite è diventata una malattia, che in alcuni casi arriva a essere invalidante. Queste complicazioni della cellulite si manifestano dai 15 ai 20 anni, dopo la pubertà: bisognerà allora che venga emessa una diagnosi flebologica precisa e che venga prescritto un trattamento medico.
Nella donna la cellulite compare spesso unicamente a livello di bacino e cosce, nelle zone dette ginoidi, che cioè dipendono direttamente dal sesso femminile. Nel derma di tali zone, la donna ha una quantità di cellule grasse cinque volte superiore a quella contenuta nelle altre parti del corpo. Al momento della pubertà, queste cellule, influenzate dagli ormoni femminili "si risvegliano" e immagazzinano grasso. Di conseguenza, aumenteranno di volume e, poiché sono cinque volte più numerose che altrove, la pelle di queste zone si ispessirà maggiormente rispetto a quella del resto del corpo.
Analogamente, se l'alimentazione delle donna è squilibrata, l'immagazzinamento continuerà e diventerà eccessivo, con una notevole quantità di cellule. Questa, però, non è rappresentata soltanto da grasso, ma comporta anche una ritenzione d'acqua nel tessuto interstiziale delle zone ginoidi. Ma la ritenzione idrica dermica, che si manifesta anch'essa in corrispondenza della pubertà, dipende da una morfologia particolare microcircolatoria dermica delle zone ginoidi, che esiste fin dalla nascita nella ragazza, e che diventa evidente al momento della pubertà, per influsso degli ormoni femminili, determinando la cellulite.
L'ecografia è un esame medico utilissimo e molto in uso in ogni tipo di patologia per studiare lo stato dei tessuti profondi di difficile accesso, o addirittura invisibili con altri mezzi. L'indicazione più nota, se non la più importante, è la gravidanza. L'ecografia permette di vedere il feto, studiare la morfologia, la posizione, nonché il sesso e, quindi, individuare precocemente anomalie, che un tempo non potevano essere riscontrate prima della nascita. Nel trattamento della cellulite, l'ecografia consente di ottenere un'immagine del derma di varie zone e il suo unico interesse è dare modo di misurarne lo spessore, prima e dopo il trattamento.
L'ecografia non fornisce altre informazioni sulla cellulite e, sapendo che comporterà per la donna un esborso non indifferente, si può contestarne l'utilità. Le misurazioni e lo studio della plica cutanea danno notizie, indubbiamente meno precise, ma il loro costo è nullo.
In conclusione possiamo dire che nella donna, la cellulite esiste da millenni e la si deve considerare un carattere sessuale secondario, femminile, normale. È la forma ginoide femminile, che tanto successo ha procurato a pittori e scultori dei secoli scorsi. Se per motivi legati alla moda, la donna aspira a veder scomparire questo carattere morfologico femminile, bisogna che sappia a quali rischi va incontro per ottenere tale risultato.
Mediante un trattamento preventivo appropriato e uno stile di vita corretto, essa potrà, invece, limitarne l'accumulo, frenarne la tendenza a estendersi e prevenirne le complicazioni. A questo livello, l'estetista è certamente in grado di svolgere un ruolo importante, grazie a trattamenti seri ed evitando le promesse esagerate. Più presto si ricorrerà a mezzi per combattere questo "inestetìsmo", migliore sarà il risultato a medio termine. Al di là di tali considerazioni, una cellulite istallatasi da anni diventerà difficile da circoscrivere e, in alcuni casi, le complicazioni che essa comporta saranno di competenza medica. Grazie a trattamenti combinati, che agiscono essenzialmente sulla stasi, si potrà ottenere qualche risultato, ma anche qui non bisognerà mai parlare di "guarigione". E del resto: di quale guarigione, visto che non si tratta di una malattia |
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